L’ernia del disco nel cane: sintomi, diagnosi e terapia

Il midollo spinale è una delle strutture più importanti del sistema nervoso del cane e del gatto, è contenuto all’interno della colonna vertebrale, grazie alla quale è protetto da uno strato di osso lungo tutto il suo percorso, tranne alla giunzione tra una vertebra e l’altra dove troviamo i dischi intervertebrali ed i forami che consentono l’uscita delle radici nervose.

vertebra cane

vertebra cane

Il disco intervertebrale è una struttura fibrocartilaginea che funge da articolazione fra i corpi vertebrali adiacenti, ai quali è connesso tramite placche cartilaginee. Esso consente l’articolazione della colonna vertebrale ed assorbe gli urti cui inevitabilmente essa è sottoposta quando l’animale cammina, corre,salta, etc., proprio come un ammortizzatore.

Questa struttura anatomica è costituita di due parti disposte concentricamente: la parte più interna il nucleo polposo molto idratato, gelatinoso; e la parte più esterna di contenimento l’anello fibroso. Entrambe le componenti possono andare incontro a degenerazione, con gravi modificazioni della struttura anatomica del disco intervertebrale (degenerazione condroide o fibrinoide) e possibile estrusione di parte o tutto il nucleo polposo nel canale vertebrale (ernia discale Hansen 1 o ernia discale Hansen 3 anche detta “high speed low volume” ), tipiche dei cani di razze condrodistrofiche come bassotti, shih-tzu, pechinesi ma anche cockers spaniel, beagles, barboncini, cani meticci con tronco lungo e arti corti ;oppure di deformita’e protrusione della parte fibrosa del disco (ernia discale Hansen 2), tipiche di razze grandi come pastore tedesco, labrador,golden retriever, etc; in entrambi i casi la conseguenza è la compressione del midollo spinale e/o delle radici nervose.

TC ernia cane

TC ernia discale nel cane

FSE T2 REL

RM ernia discale cane

La sintomatologia neurologica, nei casi di estrusioni discali a livello toraco-lombare in fase iniziale, si manifesta con inarcamento della schiena del cane (cifosi) e riluttanza al movimento, tanto che spesso i sintomi sono erroneamente interpretati come dolori addominali; ernie più compressive possono esitare in gravi quadri di paresi o paralisi degli arti posteriori. L’insorgenza dei segni clinici può manifestarsi in poche ore o diversi giorni. Nelle protrusioni discali l’insorgenza della sintomatologia è in genere cronica e progressiva ma occasionalmente più essere acuta, è caratterizzata da incoordinazione, debolezza del treno posteriore fino a paralisi nei quadri più gravi, il dolore alla colonna spesso non è presente.

Fast STIR

RM Fast STIR

Le discopatie possono interessare anche il tratto cervicale della colonna vertebrale, si osservano spesso manifestazioni di solo dolore al collo caratterizzati da un atteggiamento tipico di rigidità, testa abbassata, cifosi e a volte guaiti spontanei; in altri casi, più gravi, si hanno alterazioni dell’andatura circa evidenti fino ad arrivare a paresi o paralisi complete dei quattro arti.

Il meccanismo che determina il dolore, in seguito ad un’ernia discale, dipende da molti fattori:

1. Compressione di vario grado del midollo spinale o delle radici nervose;

2. Compressione di vasi con disturbi circolatori locali;

3. Stimolazione del legamento longitudinale dorsale;

4. Contrattura muscolare;

5. Flogosi perierniaria da degenerazione del materiale discale;

6. Reazione periostale con formazione di osteofiti che comprimono le radici (protrusione discale);

7. Aderenze peridurali (ernie non recenti).

Una diagnosi precoce ed accurata è imperativa per ottenere i migliori risultati terapeutici.

Il tipo ed il grado di lesione vengono valutati con l’esame clinico neurologico e con l’utilizzo di una diagnostica per immagini avanzata come CT o RM, per meglio stabilire la localizzazione e la gravità dell’ernia.

La terapia delle discopatie può essere conservativa o chirurgica, secondo la gravità dei sintomi e dei rilievi diagnostici.

Il trattamento conservativo consiste nel confinare il paziente in uno spazio ristretto (Gabbia) per almeno 4 settimane, durante le quali può essere fatto uscire solamente per urinare e defecare.

In caso di miglioramento clinico il confinamento deve poi proseguire per altre 2 settimane, per poi iniziare un graduale incremento dell’attività fisica tra la 6a e l’8a settimana, perché questo è il periodo minimo necessario a una struttura avascolare quale l’anulus fibroso per rigenerarsi.

La terapia chirurgica ha lo scopo di eliminare la compressione che si viene a creare a livello del midollo spinale e consiste in:

emilaminectomia cane

Emilaminectomia

Emilaminectomia nei casi di ernie toraco-lombari: asportazione chirurgica della lamina destra o sinistra del tetto vertebrale e successiva rimozione del materiale discale che comprime il midollo o la radice nervosa.

Slot ventrale nelle ernie cervicali: attraverso un accesso ventrale al collo, il chirurgo veterinario crea un accesso dalla porzione ventrale della vertebra a livello dello spazio intervertebrale colpito attraverso il quale rimuove il materiale discale.

La prognosi dipende da vari fattori tra cui:

  • Accuratezza della diagnosi
  • Tempestività del trattamento e gravità dei sintomi alla presentazione in Clinica (I pazienti neurologici sono suddivisi in 5 categorie: Grado 1: dolore, deficit neurologici assenti Grado 2 : paraparesi deambulatoria, cioè diminuzione della funzionalità motoria volontaria che permette ancora all’animale di stare in piedi e di camminare. Grado 3: paraparesi non deambulatoria, cioè diminuzione della funzionalità motoria volontaria tale da non permettere all’animale neppure di mantenere la stazione. Grado 4 : paraplegia, cioè perdita totale della funzionalità motoria volontaria. Grado 5 :perdita della sensazione del dolore profondo)
  • Assenza o presenza di danni midollari ( le cellule nervose se danneggiate non rigenerano ma vengono sostituite da tessuto fibroso o tessuto cicatriziale)

I Tempi di Recupero a seguito dell’intervento chirurgico sono solitamente:

  • Inferiori a 2 settimane in caso di pazienti di Grado 2 e 3
  •  1 – 4 settimane in pazienti di Grado 4
  •  5 – 10 settimane in pazienti di Grado 5

Nei casi gravi (grado 4-5) in seguito ad intervento e successiva fisioterapia si possono presentare varie possibilità: ripresa motoria del cane totale o parziale, recupero motorio con andatura spinale riflessa, recupero parziale o totale delle funzioni di defecazione/escrezione urinaria, mancato recupero e utilizzo di carrellino per la deambulazione. L’andatura spinale è un’andatura riflessa che viene fatta sviluppare nei cani privi di sensibilità profonda e che consente loro di camminare in modo riflesso(quindi involontario). Sviluppando questa andatura il soggetto è in grado di sostenersi in piedi e di camminare in linea retta, seppur scoordinata, senza riuscire ad indietreggiare. Per sviluppare questo tipo di andatura sono necessari tempi piuttosto lunghi (anche 9 mesi) e fattore decisivo è la terapia specialistica di un fisioterapista veterinario.