Tecniche di diagnostica per immagini in neurologia: RM, TC, radiografia, ecografia
Negli ultimi anni la medicina Veterinaria per la cura del cane e del gatto ha fatto passi da gigante soprattutto per le tecniche di “imaging”. Al giorno d’oggi gli apparecchi radiografici sia digitali (diretti e indiretti) che tradizionali sono presenti presso quasi tutti gli studi veterinari e sta accadendo la stessa cosa anche per quel che riguarda l’ecografia. Anche la TC e la RM stanno prendendo piede, anche se con meno velocità dell’ecografia e radiologia a causa dei costi di acquisto e di gestione. Troviamo però sempre più spesso queste metodiche presso quei centri che si occupano prevalentemente di neurologia.
Al giorno d’oggi avendo a disposizione tutte queste metodiche di diagnostica ci si interroga sempre su quale è più giusto usare in determinate circostanze e soprattutto sulla sensibilità e specificità di ciascuna e come interpretare le immagini che ci troviamo di fronte.
Radiografia:
La radiologia del cranio non è sensibile o utile nella diagnosi di patologie intracraniche, ma può essere usata per diagnosticare le fratture del cranio, neoplasie del cranio e alcuni meningiomi (in particolare nel gatto), e può essere utile nella diagnosi di otite media e nei quadri di idrocefalo.
Ecografia:
L’ecografia è una tecnica non invasiva e ormai accessibile, ma è di scarsa utilità nella valutazione del sistema nervoso perché l’osso circostante causa attenuazione del suono.
Tuttavia, in alcune condizioni può essere utilizzata:
– per identificare l’idrocefalo e altre anomalie congenite
– intraoperatoria e per identificare e essere di aiuto nella biopsia intraparenchimale di lesioni del SNC.
E’ necessario un ecografista esperto per ottenere e interpretare le immagini.
I pazienti ideali sono:
• animali giovani sui quali vengono sfruttate come finestre acustiche le fontanelle il forame magno la fossa temporale e l’occhio
• animali con il calvario sottile.
TC (tomografia computerizzata):
La Tomografia computerizzata, precedentemente nota come tomografia assiale computerizzata (TAC), è una modalità di “imaging” che è ampiamente utilizzato dai neurologi veterinari ma non solo. Le indicazioni per il suo uso in pazienti neurologici includono acquisizioni del cervello e del cranio, delle bolle timpaniche, della colonna vertebrale cervicale e toraco-lombare, della cauda equina e, in combinazione con la mielografia, il midollo spinale. Può anche essere utilizzata per valutare i tessuti molli del plesso brachiale e per l’individuazione di ernie del disco intervertebrale. Essa ha il vantaggio di fornire un buon dettaglio del tessuto (in particolare delle ossa), generando immagini trasversali che possono essere ricostruiti in piani diversi (M.P.R. multi planar reformat). Gli svantaggi sono la necessità di mettere il paziente in anestesia generale, lo scarso dettaglio del midollo spinale e delle strutture sub-tentoriali (il dettaglio migliore per queste strutture anatomiche si ha con RM) e l’assorbimento da parte del paziente di raggi x.
Il contrasto e la risoluzione dei tessuti molli non è eccellente come con la RM.
RM (Risonanza Magnetica)
L’avvento della RM, precedentemente nota come risonanza magnetica nucleare (RMN), ha rivoluzionato la neurologia clinica, in quanto fornisce una risoluzione e un contrasto eccellente dei tessuti molli su piani multipli, in modo non invasivo.
La RM è la metodica di “imaging” di scelta per il cervello, il midollo spinale, i nervi periferici e i plessi nervosi.
Gli svantaggi della RM sono la lunghezza del tempo di esecuzione dell’esame ed i costi elevati. Deve essere applicata estrema cura per garantire l’eliminazione di tutti gli oggetti metallici dal campo magnetico a causa della distorsione dell’immagine (come per esempio microchip etc).
L’elevata sensibilità dell’esame può essere problematica, in particolare nella valutazione della colonna vertebrale, lesioni non significative possono diventare patologiche a causa dell’inesperienza dell’operatore.