“Pericardial patch” come trattamento palliativo per i tumori cardiaci non resecabili in tre cani

“I tumori cardiaci nei nostri pazienti sono neoplasie rare rappresentando lo 0,17% di tutte le neoplasie nel cane e lo 0,03% nel gatto. Tra le neoplasie primitive più frequenti si ricordano l’emangiosarcoma (HSA) dell’atrio destro e dell’auricola, il chemodectoma, il sarcoma indifferenziato, il mixoma, il mixosarcoma, il carcinoma tiroideo ectopico, il fibroma, il fibrosarcoma, il rabdiosarcoma, il condrosarcoma, il mesotelioma pericardico, il linfoma, l’osteosarcoma extrascheletrico.

Tra le neoplasie che metastatizzano a livello cardiaco si ricordano l’HSA (che in questo caso non interessa l’auricola), linfoma multicentrico, adenocarcinoma mammario, carcinoma polmonare, adenocarcinoma delle ghiandole salivari, melanoma orale, carcinoma squamocellullare, adenocarcinoma tonsillare e mastocitoma. Il termine tumore della base del cuore indica la presenza di una qualsiasi massa localizzata alla base del cuore, in associazione con l’aorta ascendente e il tronco polmonare, senza coinvolgimento dell’atrio destro.

Solitamente con questo termine sono inclusi chemodectoma dei glomi aortici, tumore tiroideo ectopico ed, infine masse paratiroidee. Secondo uno studio condotto su larga scala, le femmine sterilizzate ed i maschi castrati sarebbero più predisposti allo sviluppo di un tumore cardiaco, rispetto ai cani sessualmente intatti. In merito all’età di insorgenza, tutti i tumori cardiaci tranne il linfoma interessano animali adulti o per lo più anziani. Il loro trattamento prevede quando possibile chirurgia e chemioterapia. Il trattamento d’elezione per i tumori resecabili è chirurgico. […]”

Riportamo di seguito l’intero articolo apparso su AIVPA JOURNAL – Italian Journal of companion animal practice, 4 / 2017.