L’artroscopia per indagare le patologie articolari e tendinee del cane
L’artroscopia è una tecnica chirurgica che consiste nell’esplorare un’articolazione attraverso l’inserimento al suo interno di una piccola videocamera. Il termine artroscopia deriva dalle parole greche “arthro” articolazione e “skopein” guardare.
Questa tecnica permette di valutare nel dettaglio le strutture intraarticolari, grazie all’uso di una fonte luminosa e un sistema a fibre ottiche, collegato a una videocamera, che permette al chirurgo di avere un’immagine magnificata fino a 20x; il tutto in maniera mininvasiva, evitando alcuni rischi e diminuendo il dolore postoperatorio rispetto alla chirurgia tradizionale. In alcuni casi l’artroscopia viene utilizzata come strumento diagnostico per valutare al meglio le condizioni delle strutture intraarticolari e mettere poi in atto il trattamento chirurgico più adatto alla condizione patologica potendo fornire anche una prognosi quanto più accurata; in altri casi vengono eseguite delle procedure chirurgiche in artroscopia per il trattamento di alcune patologie articolari.
L’indicazione per l’uso dell’artroscopia è soprattutto a livello del gomito per la diagnosi e trattamento delle patologie associate alla displasia (FCP, UAP, OCD, medial compartment desease) e a livello della spalla per il trattamento dell’OCD e la diagnosi e trattamento di problemi a livello tendineo e legamentoso (soprattutto tendinite del bicipite). In casi selezionati si può considerare l’uso dell’artroscopia nel ginocchio e nel tarso. Raro è l’uso di questa metodica in medicina veterinaria dei piccoli animali a livello di anca e carpo.
L’artroscopia viene eseguita con l’animale in anestesia generale. Dopo aver tosato e preparato l’arto come per una qualunque procedura chirurgica, si fanno delle piccole incisioni sulla cute (portals) che permettono l’inserimento della videocamera, degli strumenti e dei fluidi necessari a distendere l’articolazione. La dimensione degli strumenti che si utilizzano in artroscopia varia dai 2 ai 3 mm circa quindi è facile capire perché il dolore post operatorio e i tempi di guarigione siano minori rispetto alla chirurgia tradizionale.
I tempi di recupero a seguito di un’artroscopia sono piuttosto brevi, gli animali vengono normalmente dimessi entro le 24 ore post operatorie. L’arto operato può essere dolente e gonfio dopo la chirurgia, a causa dell’uso di ingenti quantità di fluidi durante la procedura, ma il dolore è facilmente controllabile tramite l’uso di farmaci antinfiammatori e i fluidi vengono riassorbiti dall’organismo nell’arco di uno-due giorni. L’animale dovrà essere tenuto a riposo per una/due settimane per permettere ai tessuti di guarire. A seconda del problema trattato potrà essere necessario un periodo di riposo più lungo, della fisioterapia/idroterapia e/o un piano di gestione a lungo termine dell’osteoartrite.
I rischi legati a questa tecnica sono rari e comprendono complicanze anestesiologiche, emorragie, flebiti, gonfiore eccessivo dell’arto operato, danni alle strutture vascolari o nervose, rotture degli strumenti in articolazione, infezioni post operatorie (rischio minimo vista la quantità di liquidi di lavaggio impiegati).