Gli strani casi del Dr. Futuravet: PDA, un dotto arterioso un po’ troppo… pervio
Per la rubrica “Gli strani casi del Dr. Futuravet” oggi vogliamo raccontarvi la storia di Teodoro, per gli amici Teo, un cagnolino di razza maltese di 4 mesi di età e di soli 2 kg di peso.
I sintomi di Teodoro
Il piccolo Teodoro è venuto a trovarci esattamente un anno fa, a gennaio del 2018 su consiglio della collega che lo aveva in cura. La sua veterinaria aveva riscontrato un soffio cardiaco continuo e di elevata intensità, quello che i cardiologi definiscono 5/6, con fremito, e ha ritenuto opportuno effettuare esami più approfonditi.
Al momento dell’anamnesi, i proprietari non riportano nessun segno clinico fino al momento della visita, ad eccezione di una certa magrezza ed una lieve riduzione nell’accrescimento.
Il problema di Teodoro
Appena arrivato in clinica veterinaria, il team Futuravet ha sottoposto il cane a un accurato esame ecocardiografico presso il nostro reparto di diagnostica per immagini.
L’ecocardiografia è la metodica di elezione per la diagnosi di patologie cardiache.
L’esame ha evidenziato la presenza della Persistenza del Dotto Arterioso (Patent Ductus Arteriosus o PDA), una grave cardiopatia congenita che può colpire sia il cane che il gatto.
Che cos’è la Persistenza del Dotto Arterioso o PDA?
La Persistenza del Dotto Arterioso o PDA è un’anomalia del sistema circolatorio che si verifica quando il Dotto Arterioso di Botallo rimane aperto.
Il Dotto Arterioso di Botallo è una comunicazione vascolare presente nel feto durante la gestazione. Attraverso questo Dotto si crea una connessione tra l’arteria polmonare principale e l’aorta discendente.
In pratica, grazie al Dotto Arterioso di Botallo il sangue del feto passa dal cuore al circolo sistemico saltando i polmoni. Durante la vita intrauterina, infatti, il feto non respira e i suoi polmoni non sono funzionanti. Al momento della nascita, con i primi atti respiratori, i polmoni iniziano a funzionare e ad ossigenare il sangue. Da questo punto in poi, il Dotto Arterioso di Botallo perde la sua utilità e deve obliterarsi, quindi chiudersi completamente, nel giro di pochissimo tempo.
In alcuni soggetti, sia cani che gatti, tale chiusura può non avvenire oppure essere solo parziale: quando di verifica questa anomalia il Dotto di Botallo viene detto Pervio, cioè aperto, e il sangue continua a passare attraverso di esso durante tutto il ciclo cardiaco.
Quali sono le razze più predisposte alla PDA?
Alcune razze canine, vista l’elevata frequenza del problema, sembrano essere più predisposte al Dotto di Botallo Pervio.
Tra queste segnaliamo:
- Maltese
- Barboncino
- Volpino di Pomerania
- Pastore dello Shetland
- Springer spaniel
- Keeshounds
- Bichon frisee
- Yorkshire terrier
- Pastore tedesco
- Chihuahua
- Terranova
- Cavalier King Charles Spaniel
Come diagnosticare il Dotto Arterioso di Botallo Pervio?
I sintomi del Dotto di Botallo Pervio spesso non sono riscontrati dai padroni di animali, mentre alla visita clinica si apprezza un soffio cardiaco continuo sistodiastolico, spesso accompagnato da fremito.
La tecnica di elezione per la diagnosi di Dotto Arterioso di Botallo Pervio è l’ecocardiografia.
Questa tecnica permette anche di:
- valutare la morfologia del dotto;
- studiare il sovraccarico volumetrico e dei flussi;
- escludere le altre anomalie congenite associate.
Il caso di Teodoro: Dotto Arterioso Pervio a Clessidra
Nel nostro caso, Teodoro aveva un dotto arterioso pervio con forma a clessidra (una particolare morfologia): il diametro minimo dal versante polmonare era di 2,7 mm con l’ampolla estremamente dilatata (1,1 cm). Queste misure possono sembrano ridotte, ma viste le dimensioni del piccolo cuoricino di un cucciolo di 4 mesi di piccola taglia sono veramente considerevoli.
Il flusso sanguigno attraverso il dotto pervio del cuore di Teodoro creava uno shunt, ovvero un passaggio di sangue dal cuore sinistro a quello destro con mescolamento di sangue ossigenato e non ossigenato.
Era anche presente un minimo jet di rigurgito mitralico di origine secondaria.
Oltre a questo, vi erano già dei segni di rimodellamento cardiaco, ovvero delle anomalie anatomiche conseguenti alla patologia di Teodoro in grado di aggravare notevolmente il quadro clinico e influenzare la prognosi.
Le possibile complicazione del Dotto Arterioso di Botallo Pervio
Senza scendere troppo nel tecnico, ma solo per chiarire quante possano essere le complicanze di questo tipo di patologia, elenchiamo alcune delle modificazioni accertate dallo staff di cardiologia di Futuravet cui il cuore di Teo stava andando incontro:
- aumento dei diametri e dei volumi del ventricolo sinistro
- lieve aumento delle dimensioni dell’atrio sinistro
- marcata dilatazione dell’arteria polmonare
- marcata dilatazione del tronco comune polmonare.
Quando, come in questo caso, siano già presenti i primi segni di rimodellamento cardiaco, si rende indispensabile intervenire in tempi molto rapidi nella chiusura del difetto.
Se così non fosse, nel giro di poco tempo il cuore andrebbe incontro ad un’importante e progressiva dilatazione con successivo scompenso cardiaco ed edema polmonare, condizione che anche in cani di qualche anno di età porta inevitabilmente a morte il paziente.
La soluzione: la legatura chirurgica del dotto arterioso
La pervietà del Dotto Arterioso di Botallo richiede un delicato intervento chirurgico il cui scopo è quello di chiudere il difetto e ripristinare una corretta circolazione cardiaca.
Questo tipo di operazione non è semplice e richiede un’attenta pianificazione che ha visto impegnate le risorse del team di chirurgia e di quello di anestesiologia di Futuravet.
Con il consenso dei proprietari e incoraggiati dalla loro convinzione e disponibilità, Teodoro è stato quindi ricoverato presso il reparto di terapia intensiva della Clinica Veterinaria Futuravet.
Prima dell’intervento sono stati eseguiti gli accertamenti ematologici pre-operatori e alcuni approfondimenti radiografici, necessari per affrontare una sicura anestesia e chirurgia.
Per le piccole dimensioni di Teodoro è stato pianificato un intervento di legatura chirurgica del dotto arterioso.
Il lieto fine
Nonostante i rischi legati all’intervento, l’intera procedura è andata a buon fine.
I controlli ecocardiografici post-chirurgia devono essere effettuati a distanza regolare:
- dopo 1 mese
- dopo 3 mesi
- dopo 6 mesi
- dopo 1 anno
per monitorare il completo rimodellamento atrioventricolare sinistro e l’eventuale diminuzione o scomparsa del flusso residuo.
Già dalla prima ecocardiografia successiva alla legatura chirurgica del dotto si è evidenziata una riduzione quasi totale del flusso sanguigno attraverso il Dotto ed una progressiva normalizzazione degli altri flussi nei giorni successivi.
Viste le marcate dimensioni del difetto, fino a un mese mese dopo la chiusura del Dotto si è riscontrato un lievissimo flusso residuo, non significativo dal punto di vista emodinamico.
Nel controllo eseguito a distanza di tre mesi dalla chirurgia il lievissimo flusso residuo attraverso il difetto è scomparso e l’obliterazione poteva dunque essere considerata completa.
Un ulteriore controllo è stato eseguito a sei mesi dall’intervento e ha restituito un esito confortante: il cuoricino di Teodoro sta ritornando alla sua forma, dimensione e volume normali.
Teodoro tornerà a trovarci di nuovo a distanza di un anno dall’intervento per verificare che sia tutto in ordine.
Considerazioni sui difetti cardiaci e sugli interventi chirurgici
Nei cuccioli di cane non sempre il PDA, così come altri difetti cardiaci congeniti, generano soffi cardiaci udibili alla sola auscultazione durante una normale visita di routine. Pertanto, in caso di sospetto, anche minimo, è necessario eseguire approfondimenti diagnostici volti ad individuare il problema.
Inoltre, in caso di intervento chirurgico è fondamentale effettuare esami preoperatori ed approfondimenti ecocardiografici prima di ogni procedura anestesiologica, per identificare eventuali difetti che, se presenti, potrebbero mettere a rischio la vita del paziente.